Opera buffa del martedì a “Di martedì”
(Una storia di imbarazzo e di inutilità con 3 personaggi)
ATTO UNICO
Personaggi:
G. Floris: il mediatore imbarazzato
P. Senaldi: l’insospettabile paladino o il provocatore sornione
M. Santori: il sardone castroniere
G.Floris: benvenuto Mattia Santori. Che gliene sembra di quello che abbiamo detto?
M. Santori: è molto interessante, anche perché ci dimentichiamo spesso che in un Paese come l'Italia la cultura è più forte della politica, quindi una rivoluzione culturale è più forte di una rivoluzione politica. C’è questo termine che si chiama espressività della legge, cioè quando una legge viene messa ma il cittadino non la non la sente, come il casco a Napoli, perché quando la legge non é espressiva dalla cultura, la cultura è più forte della legge.
P. Senaldi: vorrei sapere se ripete che a Napoli c'è la cultura di non mettere il casco.
G. Floris: era un cliché che mi ero appuntato anch'io, poi invece non le ho fatto la domanda. E’ brutto, no, dare per scontato che a Napoli non ci si mette il casco?
M. Santori: il ragionamento è più complesso l'espressività della legge dice che non sempre la legge viene applicata allo stesso modo perché non viene percepita in uguale maniera da qualsiasi territorio o da qualsiasi cultura. Ci sono anche dimostrazioni, ad esempio in Svizzera trovarono il modo per continuare a fumare dentro i locali, pur essendo in Svizzera, perché la cultura del fumatore è più forte del legislatore che cerca di bloccare una determinata esperienza.
G.Floris: vabbè, dai cliché bisogna sempre scappare comunque.
P. Senaldi: quindi c’è una cultura dell’illegalità a Napoli?
M. Santori: non l’ho mai detto e credo che, se uno ascolta le mie parole, percepisce...
P. Senaldi: ebbè, non mettere il casco è illegale!
M. Santori: possiamo parlare di cose serie o dobbiamo andare avanti a parlare di folklore?
P. Senaldi: i napoletani non sono seri?
G. Floris: diciamo che secondo me ne usciamo se dice che era un cliché poco fortunato quello che ha utilizzato. il concetto può essere giusto, l’esempio non è stato un granché.
M. Santori: beh, negli anni '80 non si andava col casco in moto e nessuno era criminale.
P.S. : questa illustrazione è ispirata all'intervista di G. Floris a M.Santori, andata in onda a "Di martedì", il 29/09/2020. @Ilragazzointerdetto è un napoletano espatriato in Veneto, ormai da molti anni. Della sua città natale gli mancano molte cose e altre decisamente meno. Non è tra quei napoletani che negano i problemi della propria città, piacendogli porsi con piglio critico, ma crede che sostenere, come fatto dal sardone, che la mancanza di un tratto in una parte della popolazione che compone una cultura significhi una mancanza di quella cultura, andando a definirla per negazione, è come sostenere che M. Santori non abbia la cultura del volo in quanto non ha le ali. Come suggerito dal mediatore imbarazzato, suggerimento sprofondato nel vuoto, le gaffe possono capitare e basterebbe scusarsi.
Ad oggi, non risulta che siano arrivate scuse da parte del sardone...
La mia cassetta degli attrezzi: